Parliamo di politica ?

Io non parlo quasi mai di politica, perchè ci credo molto poco. Non credo non alla classe politica, ma proprio alla politica come attività intellettuale umana (come ad esempio "la filosofia", la scienza", etc. E' questo il significato originale del termine, che, ulteriore piccolo segno del degrado del cosiddetto dibattito culturale, solo negli ultimi anni è stato stravolto assumendo l'accezione, attualmente considerata universalmente negativa, di "classe politica".)

Ci credo poco, perchè, secondo una definizione unanimemente accettata, essa è "l'arte del possibile". Ed il possibile è determinato in gran parte, se non del tutto, dalla realtà vera, quella della vita di tutti i giorni. Ma la realtà non è che la risultante dei comportamenti di noi tutti. Più questi saranno virtuosi, migliore sarà la realtà, il possibile e la sua arte, quindi anche la politica.

Se invece tutti, inclusi i relativamente benestanti, istruiti, colti e teoricamente responsabili, continuiamo ad eccellere nell'assai poco nobile (diciamo pure ignobile) arte del 'chiagni e fotti', allora le cose, politica inclusa, andranno sempre peggio.

Per cui, l'atteggiamento giusto rispetto ai fatti politici secondo me non dovrebbe essere il solito "Fanno tutti schifo, quindi non mi va bene niente", ma "Abbiamo dei politici mediocri e spesso disonesti, ma mi va bene lo stesso, a me va bene tutto, perchè io penso solo a impegnarmi per migliorare me stesso, il microcosmo che mi circonda, e (quindi, ma non solo 'quindi'), in misura infinitesimale, ma significativa e non trascurabile, l'intero universo".